Sunday, April 09, 2006

Il neo-fascismo degli squadristi azzurri

Rompo il piacevole silenzio elettorale per riportare l'ennesima violazione delle regole da parte di Forza Italia (vd articolo sotto).
Quanto a me...
Mi sono recato alle urne di buon mattino, appena alzato, con la mia famiglia. E' stato veramente spiacevole vedere dei bellimbusti corpulenti tutti vestiti di nero che si aggiravano minacciosi per i corridoi con una spillona di Forza Italia sul bavero. Rappresentanti di lista, certo...o squadristi azzurri? In ogni caso non è gente del mio paese e in generale posso dire che mi sono sentito più "sotto osservazione" che alle elezioni del 2001.
Votare ULIVO dopo 5 anni di incubo è stato, comunque, vada come vada, LIBERATORIO.
(Fonte: La Stampa)
L’ultima trovata elettorale, una catena di Sms anti-Prodi
9/4/2006
Antonella Rampino

Uno dei messaggini della Cdl messi sotto accusa dall'UnioneROMA. L’Authority per la privacy, e la magistratura, stanno indagando su un Sms. Questo: «Prodi tassa anche gli altri perché lui ha già donato. Atto 16/5/2003 rep. 94916 fascicolo 21915 notaio Vico. Unitamente alla moglie Franzoni Flavia ha donato ai figli Giorgio e Antonio 870.000 euro a tasse zero. Passa questo sms più che puoi entro domani». I giornali, soprattutto «Il Giornale» di Paolo Berlusconi, hanno dato ampio spazio al caso che riguarda la sistemazione dei beni di famiglia di Romano Prodi, candidato premier del centrosinistra che s’era già sentito rinfacciare da Silvio Berlusconi, durante il primo faccia-a-faccia su RaiUno, di aver usato una legge dello Stato. Ma adesso, la vicenda con tanto di riferimenti tabellari, e pure col nominativo del notaio di fiducia, è diventata un messaggino che circola a scopo elettorale, e nella giornata che a termine di legge dovrebbe essere di silenzio. Accusando Prodi di essersi avvantaggiato di una legge del governo Berlusconi, l’abolizione della tassa di successione. Un tema caldo, visto che ha interessato tutta la fase finale del dibattito elettorale: tasse di successione reintrodotte oltre i 180 mila euro secondo Fausto Bertinotti, oltre il milione di euro secondo Lamberto Dini per l’Ulivo. Mentre Prodi, Fassino e Rutelli hanno assicurato che verrà ripristinata per i «grandi patrimoni» quella tassa che, prima dell’annullamento disposto da Berlusconi, era facilmente (e largamente oltre che legalmente) aggirata per esempio acquistando titoli di Stato (che non sono nominali) e girandoli al destinatario della donazione. Quell’Sms è arrivato anche sul telefonino di Giulio Santagata, strettissimo collaboratore di Romano Prodi, e coordinatore nazionale dell’Ulivo. «Alcuni amici me l’hanno mandato per mettermi in allarme, guarda cosa va in giro... Ma il primo Sms, di buon mattino, mi è arrivato con la sigla “ricarica”. Insomma, come se ricevendo quel messaggio il mio telefono si fosse ricaricato. E questo mi ha molto insospettito». Perché, spiega ancora Santagata, «se dei privati si scambiano indicazioni nel giorno del silenzio, nulla da dire. Ma se invece l’iniziativa fosse partita da un partito o da un movimento politico, allora la questione è diversa». L’autorità per la Privacy aveva infatti ufficialmente precisato già nei giorni scorsi che gli Sms a scopo elettorale possono essere inviati solo con il consenso preventivo del destinatario, e questo in risposta proprio alla campagna «Scatènati» lanciata da Forza Italia che nel suo sito (ancora fino a ieri sera) indica una serie di Sms anti-Prodi da inviare a scopo elettorale.Ieri mattina il coordinatore dell’Ulivo ha allertato l’Authority per la Privacy e ha anche presentato un esposto alla magistratura perché si accerti la vicenda, in particolare su quel messaggino di “ricarica”. L’Authority in una nota ufficiale ha fatto sapere di aver già aperto un’istruttoria. Fonti accreditate informano che sarebbe già all’opera la polizia postale, per accertare presso i gestori di telefonia mobile da chi e quando è partito quel messaggino. Se fosse partito da una forza politica, si configurerebbe il reato di violazione della legge elettorale, oltre che della Privacy. Ma intanto, naturalmente, quell’Sms ha agitato la giornata del silenzio. Si tratta «solo di messaggini scambiati tra privati cittadini, una fattispecie che certo non rientra nella comunicazione politica», ha fatto sapere in una nota Antonio Palmieri che per Forza Italia è responsabile della comunicazione elettorale e internet, aggiungendo che «la sinistra è un po’ nervosa». Ripetendo poi quel che nei giorni scorsi aveva detto anche in risposta alla nota dell’Autorità per la privacy: «I nostri Sms sono stati inviati tramite un’agenzia specializzata a persone che hanno dato il consenso a ricevere messaggini di natura politica, e li abbiamo inviati tutti entro la mezzanotte di ieri». Si riconoscono, spiega Palmieri, perché «non hanno né nome né numero del mittente». Che comunque concludendo invita «magari a buttare il messaggino, ma a non votare la sinistra».
(...)

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