Monday, March 20, 2006

Il golpe azzurro a Vicenza

Silvio Berlusconi, dopo aver dichiarato pubblicamente venerdì scorso che non avrebbe partecipato al convegno di Confindustria in programma a Vicenza a causa di una "lombosciatalgia" ha cambiato idea (dopo l'intervento di Prodi) dopo aver accuratamente sondato le possibilità di riuscita di un ennesimo teatrino mediatico farsesco.
Così, dopo la trappola tesa da Gianfranco Fini e da molti azzurri in occasione della manifestazione (che doveva essere bipartisan) contro la violenza a Milano giovedì sera, e di cui abbiamo già parlato (è trapelata addirittura la voce che si intendesse lanciare oggetti dalle finestre contro i candidati dell'Unione), sabato mattina Berlusconi comunica ai "suoi" a Vicenza che sta arrivando per parlare alla conferenza.
L'andamento dell'evento è stato distorto dal silenzio imposto dal Tg1, dal Tg2 e dai canali Mediaset al completo e dal fatto (da Berlusconi preventivato?) che per domenica, ieri, cioè il giorno dopo l'intervento, era in programma uno sciopero di gran parte dei giornali in questo momento più critici verso il presidente del consiglio (nessuno sciopero invece per i fedelissimi quotidiani azzurri): giornali che Berlusconi non ha mancato di infangare apertamente durante il suo show (tirati in ballo anche Il Sole 24 ore e La Stampa....). Gli insulti hanno riguardato naturalmente anche la magistratura e, poichè era presente, Diego Della Valle.
A proposito, Della Valle si è dimesso pochi minuti fa per evitare strumentalizzazioni.
Ciò che i telegiornali non hanno detto (non si sono neanche limitati a riproporre l'intervento di Montezemolo: "Non commento per rispetto delle istituzioni" e di Pininfarina) è che l'assemblea degli industriali si è stranamente ingrossata poco prima che giungesse il premier, a causa dell'arrivo in massa di militanti di Forza Italia radunati dal governatore della regione Veneto, Galan. (Sparo accuse? La Repubblica, 20/3/06)
Questi signori hanno approfittato della confusione che ha accompagnato l'arrivo del presidente del consiglio per oltrepassare la zona riservata al pubblico ed entrare nell'assemblea riservata agli associati di Confindustria, potendo così sostenere lo show di Berlusconi con cori, applausi e fischi per il vertice dell'Associazione.
Ecco infatti il Corriere della Sera ieri 19 marzo:
APPLAUSI E FISCHI - Tra i vertici di Confindustria, alle parole del premier, è sceso il gelo. Nessuno ha applaudito, mentre in platea si scatenava il putiferio tra i cori da stadio («Silvio! Silvio!») degli attivisti di Forza Italia che avevano riempito le ultime file del convegno (gli organizzatori parlano di 300 persone accreditate all'ultimo momento), gli applausi della base dei piccoli imprenditori del Nord-est e i fischi di alcuni altri. «In sala non c’erano solo imprenditori», ha commentato Pininfarina. «Credo che quelli che sono intervenuti durante il dibattito poco avessero a che fare con noi industriali. Confindustria non vuole essere pessimista, ma realista; le cifre e i dati sono conoscenza e non disfattismo».
La replica di Confindustria è stata in questi termini: «È inaccettabile il tentativo prepotente di delegittimare Confindustria e le decine di migliaia di imprenditori che riescono a coniugare l'impegno civile e associativo con il successo delle loro imprese sui mercati, contribuendo così in modo determinante alla tenuta dell'economia in momenti difficili».
Già Andrea Pininfarina aveva replicato all'intervento di Berlusconi: un intervento dai toni palesemente antidemocratici che ha rovinato un clima di collaborazione e approfondimento avviatosi con gli interventi di Giulio Tremonti e Romano Prodi. Pininfarina ha infatti precisato: «Abbiamo lavorato più di venti mesi e c'è stato un dibattito cui hanno partecipato con serietà e civiltà il candidato Prodi e il vicepresidente del Consiglio Tremonti. Poi c'è stato l'intervento irrituale del Presidente del Consiglio che in parte ha stravolto gli obiettivi del convegno».
Tuttavia, nonostante l'irruzione dei forzisti, lo spettacolo di Berlusconi non sembra aver sortito gli effetti da lui sperati.
Ecco come il Financial Times affronta la notizia oggi:
Berlusconi slips in polls after attacking business leaders
By Tony Barber in Rome
(Published: March 20 2006)

Italian opposition leaders on Monday questioned Silvio Berlusconi’s understanding of democracy after the prime minister, who is seeking re-election next month, came under fire for an unprecedented verbal assault on the nation’s leading businessmen.
As a new opinion poll showed the centre-right government losing more ground against its centre-left rivals, Romano Prodi, the opposition’s candidate for premier, said he had been shocked by Mr Berlusconi’s weekend attack on leaders of Confindustria, Italy’s employers’ association.
“What I saw on television belonged to a different world and a different concept of democracy,” Mr Prodi told reporters. “I intend to continue running a calm campaign of real substance, and to offer proposals for getting the country out of its crisis.”
According to Monday’s Demos-Eurisko poll, the opposition now has a solid lead over the government of 52.0 to 46.7 per cent, enough to sweep the April 9-10 election and ensure a repeat of Mr Prodi’s 1996 triumph over Mr Berlusconi.
The premier and his friends by no means regard the election as already lost, but dissent is rumbling below the surface in some centre-right circles. Some Berlusconi supporters suspect other politicians – notably Gianfranco Fini, foreign minister, and Pier Ferdinando Casini, speaker of parliament’s lower house – of preparing for defeat and a fight over Mr Berlusconi’s political corpse for leadership of the centre-right.
Roberto Maroni of the Northern League, a government party, applauded the premier’s performance on Saturday. “What I saw was a different Berlusconi, one with balls. Let’s not mince our words,” he said.
Mr Berlusconi angered many businessmen and embarrassed even some of his own allies last Saturday by descending on a Confindustria conference with a claque of cheering supporters.
Ignoring appeals to stay within his allotted time for talking, Mr Berlusconi shouted at delegates that they would be mad to vote for the opposition and told them to stop suggesting that Italy’s economy had run into trouble under his government.
It was an anti-democratic, illiberal appearance, and if I might add, it was highly offensive,” said Andrea Pininfarina, Confindustria’s vice-president.
Confindustria supported Mr Berlusconi in his successful 2001 election campaign, but has been disappointed by his government’s cautious approach to economic reform and alarmed by Italy’s loss of competitiveness over the past five years.
Diego Della Valle, chief executive of Tod’s, the luxury footwear maker, and an opposition supporter whom Mr Berlusconi singled out for particular criticism, said the premier was “a tired man, on the edge of a nervous breakdown.”
Paolo Bonaiuti, Mr Berlusconi’s spokesman, hit back: “The insulting statements of certain Confindustria leaders confirm that Berlusconi was right on two points. Those leaders, and those alone, are openly allied with the left. But the entrepreneurial base isn’t.”
However, even some of Mr Berlusconi’s natural allies begged to differ. “The knight is now tilting at windmills, and the outcome of wars against windmills is well-known. Knights generally succumb,” said an editorial in Il Foglio, a rightwing newspaper partly owned by the premier’s wife.

0 Comments:

Post a Comment

<< Home