Friday, March 24, 2006

Repressa con violenza la protesta a Minsk

(The Guardian)
EU sanctions as Belarus moves against protesters Staff and agenciesFriday March 24, 2006 Riot police arrest an opposition supporter in Minsk, Belarus. Photograph: Viktor Drachev/AFP/Getty Images
Police today stormed a square in the capital of Belarus and arrested opposition protesters, prompting the EU to announce sanctions against the country's leaders.
Hundreds of demonstrators who had spent a fifth night in a square in central Minsk were detained after officers stormed their makeshift camp in the early hours of the morning.
Half a dozen police vans and around 100 riot officers went into the tents and around 50 people were wrestled into police vans, prompting the rest of the crowd to file into the vans quietly.
(ANSA)
BIELORUSSIA, STRONCATA PROTESTA DI PIAZZA DELL' OPPOSIZIONE
"Con questo la rivoluzione è finita". Così ha commentato il colonnello Yuri Podobed, comandante dei reparti di polizia che in tenuta anti-sommossa hanno sgomberato nel cuore della notte la mini-tendopoli eretta lunedì sera dai giovani anti-Lukashenko in piazza Oktiabrskaia al centro di Minsk. Tutti i manifestanti sono stati fermati dai poliziotti, che nell'operazione repressiva - lo ha riconosciuto anche Aleksandr Milinkevic, il leader dell'opposizione - hanno usato i guanti bianchi."Niente violenza! Niente insulti", ha gridato ogni trenta secondi da un megafono il colonnello Podobed durante i quindici minuti che sono bastati ai suoi uomini - in divisi nera, con maschera ed elmetto - per smantellare l'accampamento. "Tutti i partecipanti e organizzatori di questa riunione non autorizzata erano stati avvertiti delle sanzioni a cui andavano incontro", ha sottolineato il colonnello. Tra i fermati - "portati ai commissariati di polizia in conformità alla legge", ha precisato il responsabile dello sgombero - figurano uno dei due figli di Milinkevic, due nipoti di Aleksandr Kozulin (un altro leader del fronte anti-Lukashenko) e un ex ambasciatore polacco a Minsk. Tutti i giovani portati via da Piazza Oktiabraskaia sono stati innanzitutto identificati e dovrebbero rischiare fino a quindici giorni di carcere per per partecipazione a manifestazione non autorizzata. La polizia ha dichiarato che le ragazze saranno rilasciate subito dopo l'identificazione, mentre i minorenni fermati non saranno processati ma restituiti alle famiglie. La polizia bielorussa è intervenuta duramente, sul finire della notte, per stroncare la protesta che l'opposizione inscenava nella centrale piazza Oktiabrskaia di Minsk da domenica scorsa, giorno delle elezioni vinte - fraudolentemente, secondo i manifestanti e l'Occidente - da Aleksandr Lukashenko, presidente-autocrate della Repubblica ex sovietica dal 1994. Ma il leader dell'opposizione Aleksandr Milinkevic, sconfitto da Lukashenko con l'82,6% dei suffragi contro il 6 - secondo i dati ufficiali delle presidenziali, contestati dai più - ha reagito confermando l'appello per una grande manifestazione nella capitale domani (sabato). Giunti sul posto verso le 3 (le 2 ora italiana) a bordo di una ventina di veicoli, un centinaio di agenti in tenuta antisommossa, in divisa nera, hanno circondato i manifestanti - tra 300 e 400, perlopiù giovani - li hanno caricati sui cellulari e li hanno portati via. Stando alle testimonianze di giornalisti e operatori sul posto, non vi sono stati particolari scontri o violenze. Tra i fermati, il figlio di Milinkevic. "Nostro figlio è tra loro e cercheremo di recarci nel luogo dove sono detenuti", ha detto ai giornalisti la moglie del leader dell'opposizione, Inna Kulei. Sgomberati in una mezz'ora i manifestanti, che erano giunti alla quinta notte consecutiva di proteste e probabilmente speravano in una partecipazione popolare maggiore - sul modello della 'Rivoluzione arancione' che a fine 2004 nella confinante Ucraina aveva portato al potere il candidato filo-occidentale Viktor Yushenko - la polizia ha cancellato ogni traccia del 'villaggio dell'opposizioné. Bulldozer e trattori con lame spazzaneve hanno rimosso le tende in cui i manifestanti erano accampati, nel gelo della fine dell'inverno bielorusso, e tutto il resto. I netturbini ramazzavano le immondizie e gli oggetti abbandonati - sciarpe, guanti, zaini, coperte, i resti di cinque giorni di bivacco - e li lanciavano su un camion. Un poliziotto ha strappato, con un gesto dalla valenza simbolica, una bandiera bielorussa attaccata a una colonna della Casa dei sindacati. "I nervi delle autorità hanno ceduto", ha commentato Aleksandr Kozulin, un altro leader dell'opposizione, alleato di Milinkevic, "I poliziotti sono venuti qui in piena notte, per avere meno testimoni possibile", ha aggiunto. Secondo i giornalisti, i fermati sono stati portati nel carcere di via Okrestina, dove già erano detenuti centinaia di manifestanti arrestati in piccoli gruppi nei giorni scorsi. Giunto davanti alla prigione, Milinkevic ha lanciato la sua nuova sfida al regime di colui che è stato definito l'ultimo dittatore d'Europa: "Andiamo avanti con quello che avevamo previsto per il 25 marzo", ha detto, invitando a una nuova, grande manifestazione a Minsk e precisando che l'opposizione conta soprattutto di mobilitare i sostenitori in provincia. "Questo potere non conosce che una lingua, quella della repressione. L'ha dimostrato ancora una volta. Mi aspettavo questo ogni notte", ha aggiunto. Resta da vedere quanti saranno, sabato prossimo, a scendere in piazza, e come reagirà il regime, che, criticato da Stati Uniti e Unione europea - con richiesta di nuove elezioni e minacce di sanzioni -ha l'appoggio solo del grande vicino russo.

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